Big Data – Visione 19/2024

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Big Data – Visione 19/2024

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Un’analisi sulla crescente censura nel mondo digitale, dove Big Tech e fact-checkers limitano il dissenso sotto il pretesto di combattere la disinformazione. Questo numero svela i meccanismi che manipolano la narrazione globale e normalizzano il controllo, trasformando i dati in strumenti di potere per una moderna “Inquisizione digitale  

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Post censurati, account eliminati, giornalisti perseguitati, imprenditori digitali arrestati. Negli ultimi anni, i casi di cronaca mostrano come il silenziamento delle voci divergenti si sia fatto sempre più feroce, mentre aumentano le richieste delle istituzioni di stringere ancora di più le maglie della censura, in modo da “orientare” la narrazione globale. Il campo di battaglia è rappresentato principalmente dal mondo digitale, dove si formano le nuove generazioni: i Big Data abituano gli utenti ad accettare ordini e decisioni che provengono da padroni senza volto, interpreti unici delle cosiddette “regole della community”. Gli squadroni di fact-checkers giudicano, infatti, con metro arbitrario le opinioni indipendenti.

Visione. Big Data, il nuovo tiranno collettivo ci porta al cuore di una sfida cruciale: il crescente controllo sul web e il silenziamento delle voci divergenti. Questo numero denuncia l’avanzare di una moderna “Inquisizione digitale” che soffoca il dissenso e normalizza la censura dietro il pretesto di proteggere l’opinione pubblica dalla minaccia della disinformazione. Attraverso un’analisi profonda e provocatoria, gli autori di questo numero svelano come il “politicamente corretto” e il controllo delle Big Tech manipolino le masse, alimentando una spirale di silenzio volta a omologare le menti dei cittadini.

Hanno partecipato a questa edizione:

Glauco Benigni, Pino Cabras, Sara Chessa, Alberto Contri, Carlo Freccero, Paolo Gulisano, Alfio Krancic, Andrea Lucidi, Enrica Perucchietti, Roberto Quaglia, Bruno Scapini, Adriano Segatori, Eduardo Zarelli.

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